<p style="text-align: justify;"><b>A quanto pare la Cassazione ha confermato la condanna al risarcimento civile. Dunque la Cassazione avrebbe riconosciuto la responsabilità di don Giorgio Carli, escludendo la punibilità penale solo per prescrizione</b></p> <p style="text-align: justify;">Dal Corriere della Alpi del 20/03/2009, pag. 3</p> <p style="text-align: justify;">Reazione a caldo Curia informata nella notte. Il teologo perplesso: vicenda fumosa Renner: «Un epilogo paradossale»</p> <p style="text-align: justify;">BOLZANO — Davanti a un quadro interpretativo ancora pienamente da definire sulla vicenda, don Paolo Renner, a capo dell'Istituto di Scienze religiose, non si tira indietro nel ribadire a caldo le sue (vecchie e nuove) perplessità.</p> <p style="text-align: justify;">«Se c'è un proscioglimento ma poi si dice che si paga lo stesso un risarcimento, allora a mio avviso esiste un paradosso — spiega Renner — anche per questo, prima di dare giudizi definitivi bisogna senza dubbio vedere quali siano esattamente le motivazioni di questa ultima decisione dei giudici. Certo che l'intera vicenda giudiziaria è sempre stata, da un certo punto di vista, "fumosa". Speravamo che emergesse maggiore chiarezza anche su una modalità processuale che ha lasciato perplessi sia normali cittadini ma anche molti magistrati, che hanno avanzato dubbi sul peso dato alla psicologia e alla psicoterapia in questo procedimento».</p> <p style="text-align: justify;">La richiesta di questo ingente risarcimento farà discutere molto: «Se questo lato della vicenda potrebbe gettare ombre su don Carli? Dico che della sua presunta colpevolezza finora non sono riusciti a convincerci — prosegue don Renner — caso mai, il problema è se chiunque o meno possa andare dallo psicoterapeuta e accusare chiunque altro di un presunto danno per cui poi quest'ultimo è chiamato a pagare». Il riferimento è alla ricostruzione data dalla presunta vittima delle violenze, appunto scaturita da una serie di «sedute».</p> <p style="text-align: justify;">«Se vogliamo usare la psicologia e suoi quadri clinici, allora usiamo tutto e in modo sistematico e allora magari ci si interrogherebbe su come un presunto autore di reati così gravi, negli anni avrebbe avuto molte probabilità di ripetere questi gesti, queste debolezze — spiega Renner, facendo riferimento anche alla tesi del luminare Gullotta — e invece su don Carli, non c'è stato nessun altro sospetto. Ricordiamoci poi che sul suo diario la presunta vittima scriveva di essere entusiasta di don Giorgio .</p> <p style="text-align: justify;">E allora? Forse nella memoria della presunta vittima c'è stato un abbaglio, o forse c'è stata un'altra persona che ha fatto quelle cose, chissà. Sono tante le ipotesi. Di certo le prove non sono state inconfutabili. Forse una decisione come quella di oggi "farà giurisprudenza" e allora avremo presumibilmente una valanga di processi, anche su base magari pretestuale, come c'è stata in America sul mobbing.</p> <p style="text-align: justify;">O ricordiamoci i ragazzini che in Germania hanno accusato i propri insegnanti di varie forme di violenza per scoprire poi che si trattava di millantatori o di giovani che volevano farsi grandi, o cose del genere». Ultima sottolineatura di don Renner: «Dispiace vedere che in tempi come questi si getti fango su un educatore che, fortunatamente per tutti, potrà continuare a fare del bene». La notizia è rimbalzata in Curia. Il vescovo Golser è stato informato nella notte. P. P. Colpevolisti L'avvocato Loner, il pm Marchesini e il giudice Tarfusser</p> http://stage7.presstoday.com/_Standard/Articles/9185514